Dal 2016, anno in cui il Progetto “Soli Mai – una rete contro la solitudine” ha mosso i suoi primi passi, volontari e anziani provenienti da tutto il territorio cittadino si sono rivolti ai nostri sportelli per chiedere e donare tempo per migliorare la vita dei nostri anziani

Leggi alcune delle nostre testimonianze, in grado di raccontare preziosi momenti di gioia condivisa regalati negli ultimi 6 anni a volontari e anziani.

Agata – Volontaria

A metà novembre del 2016 ho iniziato la mia esperienza di volontariato con Brigida, una signora ottantenne, che al tempo aveva una frattura sacrale che la costringeva costantemente in poltrona.

Al nostro primo incontro ho percepito un’ottima sintonia: da subito abbiamo trovato un’intesa speciale.

Durante le nostre chiacchierate, spesso davanti ad un buon tè, Brigida mi ha raccontato della sua vita, delle persone a lei care, dei viaggi fatti con il marito e spesso mi chiedeva di descriverle cosa succedeva fuori dalla finestra raccontato attraverso i miei occhi. Ma non solo, Brigida infatti si è sempre interessata molto anche alla mia vita, chiedendomi di me e dei miei interessi, dandomi dei consigli.

In solo una settimana, abbiamo instaurato un bellissimo rapporto che ancora oggi ricordo con grande affetto.

All’inizio di questa esperienza non immaginavo che il rapporto con Brigida sarebbe diventato così speciale per me. Questa esperienza mi ha fatto maturare e guardare alla vita con occhi diversi.

È un’esperienza che consiglio perché dà veramente la possibilità di imparare e ricevere tanto donando agli altri molto più di quanto si immagini dall’esterno.

Marcello – Volontario

Per diversi mesi, ogni settimana mi sono recato dalla sig.ra Rosa che al tempo viva con sua figlia. In genere mi trattenevo da lei per circa un’ora e mezzo.

Ci siamo incontrati molte volte, all’inizio sempre in presenza della figlia, poi con il passar del tempo abbiamo instaurato un rapporto di reciproca fiducia che ci ha portati a trascorrere anche del tempo da soli grazie all’ottimo clima instaurato sia con Rosa che con sua figlia.

Rosa parlava molto con me, grazie anche a degli spunti che la aiutavano a rivivere ricordi o esperienze personali che mi raccontava sempre con grande entusiasmo.

Il tempo durante i nostri incontri è sempre volato. Grazie a questa esperienza credo di aver trasmesso qualcosa di importante alla Signora Rosa come lei ha fatto con me.

Laura – Volontaria

Grazie al mio desiderio di fare un’esperienza di volontariato con le persone (vengo da un’esperienza con un’associazione animalista) sono venuta in contatto con il progetto Soli Mai all’inizio dell’anno 2017.

Pochi mesi dopo il mio primo incontro col Coordinatore ho incontrato Luciana, una ragazza di 92 anni che abitava a pochi minuti a piedi da casa mia. Già dal primo incontro ci siamo trovate benissimo.

Il mio percorso con Soli Mai è iniziato a febbraio 2017 andando a trovare Luciana una volta a settimana per circa due ore.

Da subito, mi sono subito accorta che Luciana era una persona ottimamente assistita da altri volontari per tutte le questioni sanitarie (prelievi etc.) e da altre figure professionali, che si alternavano per la cura e igiene della sua persona (parrucchiera, igiene personale, manicure etc.), oltre al figlio, molto presente, che si occupava della sua situazione e ha richiesto all’Associazione Montedomini questo servizio.

Io e Luciana ci intrattenevamo guardando Opere musicali, chiacchierando della sua gioventù e, quando possibile, facendo delle brevi passeggiate per il quartiere Dalmazia, in cui abitava da ben 55 anni.

Luciana era una persona autonoma in tutto e per tutto: camminava anche senza ausili, era lucida e aveva buona memoria.

Dopo tre mesi, si era instaurato un rapporto di amicizia tra noi: mi chiamava al telefono e spesso pranzavamo insieme, per esempio.

Fin dai primi momenti Luciana mi ha accolto in casa sua sempre con un sorriso. Quasi tutti i giorni mi mostrava le sue belle foto di gioventù e mi parlava di quando lavorava nel settore della moda da uomo.

Quello che io ho sempre portato con me nelle mie visite settimanali è stato un sorriso, unito alla curiosità di farmi raccontare dei migliori momenti della sua vita. Spesso entrambe ci siamo dimenticate che mi trovavo lì come volontaria per un progetto sociale.

È stata veramente una splendida esperienza per me, e credo anche per Luciana; sono contenta che gli anziani di Firenze siano un pochino meno soli grazie al progetto Soli Mai.

Elisabetta – Volontaria

Mi chiamo Elisabetta, sono sposata, ho tre figlie e svolgo attività di hosting per ragazze americane.

Grazie al Progetto “Soli Mai” ho conosciuto Roberto, 64 anni, vedovo, padre di tre figli.

Nel mio contesto familiare ho sempre dato molta importanza al dialogo, all’ascolto, agli affetti, dati e ricevuti, e alle emozioni. Uscendo però dal ruolo di moglie, di madre e di figlia, ho sentito la necessità di rapportarmi in prima persona con qualcuno di esterno al mio mondo fatto di famiglia e amicizie.

Ho deciso allora di dedicare un po’ del mio tempo libero a chi vive la maggior parte del suo tempo in solitudine.

Nel rapporto diretto tra essere umani vengono spesso a mancare il guardarsi, il parlarsi, l’ascoltarsi. Ho messo alla base della mia esperienza l’umiltà e, per quanto possibile, l’assenza di pregiudizio per ricordarmi sempre che ho di fronte una persona con la sua identità, fatta di vissuto, di esperienze, di ricordi e soprattutto di emozioni che includono anche ciò che rattrista e addolora, come la perdita di un familiare.

Fare questo percorso mi ha aperto a un rapporto di scambio e crescita continui, che hanno arricchito la mia personalità.

Ho la speranza, e forse la presunzione, di portare nella vita di Roberto la voglia di qualche cambiamento che possa migliorare il suo stile di vita.

In tal senso ho avuto dei piccoli segnali che mi fanno ben sperare. La solitudine, a mio parere, è uno stato d’animo che tutti proviamo, ma non dobbiamo subirla, ma trasformarla in un’opportunità di crescita e conoscenza interiore.

Noi tutti dovremmo essere “educati” a quel sentimento che implica positività, forza, coraggio di affrontare la vita in tutte le sue sfumature, comprese quelle che sanno di amarezza e dolore, cioè la felicità. Felicità in quanto speranza, sogni, obiettivi e mai rassegnazione.

Rebecca e Sonia – Volontarie

La signora che seguiamo si chiama Sonia, una donna molto attiva e dinamica, che vive da sola nella zona di San Frediano.

Quando siamo con lei andiamo sempre a fare la spesa al Penny o alle mura di San Frediano a prendere frutta e verdura oppure semplicemente a fare una “giratina”.

 

REBECCA:

Quando l’ho conosciuta mi è sembrata subito una persona gentile, umile e molto vispa.

Le prime volte è stato un po’ difficile interagire con lei perché spesso cercava una scusa per rimandare. Poi in un’occasione, ho dovuto rimandare io e lei mi ha subito chiamata per sapere come stavo e quando sarei andata da lei.

Da quel momento il nostro rapporto è migliorato e abbiamo capito che avevamo molte cose in comune come la passione per i viaggi, la lettura, Firenze e tante altre cose.

Mi piaceva quando mi raccontava della sua vita: mi ha raccontato molte cose che adesso sono cambiate.

Sono contenta di far parte di questo progetto che mi ha fatto capire tante cose e mi ha fatta crescere e vedere cose in modo completamente diverso.

 

ELEONORA:

La prima volta che sono andata a casa della signora insieme a Rebecca non mi sentivo a mio agio per via della mia timidezza.

Grazie al corso di formazione volontari organizzato ad hoc, e anche grazie all’aiuto di Rebecca e soprattutto di Sonia – è molto difficile stare zitti con lei perché le piace molto parlare, con il tempo mi sono aperta e sono riuscita a comunicare e a farmi accettare.

La domenica a volte andavamo insieme alla messa alla chiesa del Carmine: lei ci teneva tanto visto che prima la poteva sentire solo per radio perché aveva paura di cadere per strada per raggiungere la chiesa.

Finalmente quando mi sono sbloccata e ho iniziato a parlare, abbiamo scoperto che abbiamo fatto alcuni viaggi nelle stesse mete (Lourdes e Medjugorje) e che ad entrambe piacciono le foto.

Questa esperienza mi è servita per sbloccare la mia timidezza e la paura di parlare con gli altri.

Silvia – Volontaria

Il mio rapporto con Chantal è stato molto positivo: facevamo delle lunghissime chiacchierate ed è una persona molto interessante.

Mi ha sempre permesso di cambiare giorno per i nostri incontri quando ho avuto problemi senza farmelo pesare. Abbiamo anche molte cose in comune, tra cui l’amore per i fumetti.

Siamo andate a cena al cinese e le ho promesso di portarla in un posto buono prossimamente, ha accettato volentieri.

Da parte mia l’esperienza con Soli Mai è stata molto positiva.

Patrizia – Volontaria

Grazie a questo progetto ho vissuto un’esperienza molto bella. Con Stella mi sono trovata bene fin dall’inizio.

È una persona molto in gamba, ha sempre vissuto da sola e per questo è abituata a cavarsela in ogni situazione. Insieme andavamo a fare la spesa e lei era sempre organizzata.

A casa mi raccontava del lavoro che ha svolto per lunghi anni, della sua famiglia e della sua città natale, Rovigo. Preparava sempre per entrambe un bicchiere di aranciata; d’estate apparecchiava con frutta, piatti, coltelli e coppetta di acqua, per mangiarla insieme.

Il giorno dopo Ferragosto ha voluto festeggiare con me con dolce e aranciata e ha voluto sapere cosa avevo fatto il giorno prima. Era abbonata a riviste di gossip e mi raccontava tutte le novità perché aveva molta memoria. La accompagnavo anche dal medico e in farmacia o alle poste. Si è confidata con me raccontandomi aneddoti personali e mi ha chiesto aiuto per svolgere diverse pratiche amministrative

Io ho sempre cercato di sostenerla e comprenderla, si vedeva dai suoi occhi che era sollevata e riconoscente.